Cicatrici dopo la mastoplastica additiva

Come saranno le cicatrici dopo un’intervento di mastoplastica additiva per l’aumento del seno?
Questa è la domanda più frequente che viene fatta dalle donne che considerano la possibilità di sottoporsi alla mastoplastica additiva.
Dopo un intervento chirurgico di questo tipo, è normale che ci sia una cicatrice, la cui dimensione e posizione dipenderanno dalla tecnica utilizzata per impiantare la protesi e l’abilità del chirurgo plastico.

Tipi di cicatrici nelle varie tecniche di mastoplastica additiva

Esistono diverse tecniche per eseguire un aumento del seno che dipendono dall’area in cui inserire le protesi mammarie. La scelta di questo determinerà la posizione della cicatrice.

Impianto protesi dalla zona ascellare

Questo procedimento viene utilizzato principalmente per inserire protesi di forma rotonda. Il vantaggio principale di questa incisione è che la cicatrice è nascosta nella piega ascellare, quindi non molto visibile. Tuttavia, questo tipo di incisione presenta un grave inconveniente che consiste nella sua difficoltà a definire adeguatamente il solco sottomammario e a correggere le malformazioni della ghiandola mammaria. Per questo motivo la via ascellare è diventata la tecnica meno raccomandata dalla maggior parte dei chirurghi plastici.

Impianto protesi solco sottomammario

Questa tecnica viene utilizzata per impiantare qualsiasi tipo di protesi, ma è consigliata per l’inserimento di protesi anatomiche, di grandi dimensioni in pazienti che presentano areole di piccole dimensioni. La cicatrice rimane nel solco del seno e può essere visibile quando la paziente è in posizione supina. Perchè la cicatrice risulti esteticamente poco visibile, è consigliabile praticare una sutura intradermica (all’interno). Questa sutura, essendo così sottile, sarà facilmente camuffata con la naturale caduta del seno e sarà praticamente impercettibile nel giro di pochi mesi.

Impianto protesi zona areolare

Questo tipo di incisione viene utilizzata per qualsiasi tipo di protesi purché l’areola abbia un diametro adeguato (maggiore di 3 cm). A causa del suo camuffamento nella pelle più scura dell’areola, la cicatrice passa praticamente inosservata. Questa tecnica chirurgica, se non eseguita in maniera meticolosa, può dare problemi durante l’allattamento o portare alla perdita di sensibilità del capezzolo. La procedura di impianto nella zona areolare viene scelta per correggere la malformazione tuberosa del seno, nei seni mal sviluppati o nelle persone che tendono a formare cheloidi nelle cicatrici.

A seconda delle esigenze e della fisiologia di ciascuna paziente sarà necessario effettuare un’incisione o un’altra, quindi non esiste una tecnica ideale per ciascuna paziente.
Tuttavia, nella maggior parte dei casi, con incisioni minime, la cicatrice di aumento del seno diventa quasi impercettibile nel tempo. Ma il risultato della cicatrice dipende esclusivamente dall’abilità del chirurgo e dalla posizione dell’incisione?

Fattori che influenzano il processo di guarigione

Come tutti sappiamo, il processo di guarigione è soggettivo, alcune persone cicatrizzano in maniera migliore rispetto ad altre. Ci sono fattori che influenzano negativamente questo processo come:

  • Età: una donna di 25 anni non guarisce così come una donna di 45 anni, la capacità rigenerativa del corpo diminuisce con l’età.
  • Tabacco e alcool: alterano la microcircolazione che influisce sul processo di guarigione.
  • Malattie: come insufficienza arteriosa, diabete mellito, iper e ipotiroidismo, etc. alterano il processo di guarigione.
  • Farmaci: l’assunzione cronica di corticosteroidi cutanei facilita la deiscenza, cioè la riapertura spontanea delle cicatrici.
  • Fototipo: i fototipi alti (pelli scure) presentano cicatrici e cheloidi più pigmentati.
  • Radio e chemioterapia
  • Presenza di precedenti cicatrici